GLI ARABI E L'ISLAM: GRANDI FAUTORI DI MERAVIGLIE PORTOGHESI

Il tramonto infuocato nell'Alentejo

Il tramonto infuocato nell'Alentejo

Una roccaforte di Portalegre

Una roccaforte di Portalegre

La Torre di Belem

La Torre di Belem

 

GLI ARABI E L'ISLAM: GRANDI FAUTORI DI MERAVIGLIE PORTOGHESI - CODICE ISPIRAZIONE DI VIAGGIO: PT4PTM05

Lingua di terra sdraiata al sole nella parte più occidentale d'Europa a chiudere un continente e a proiettarlo verso l'Atlantico e il Nuovo mondo, il Portogallo è una terra dal fascino sui generis tutto mediterraneo, fortemente segnato dalla presenza dei popoli che qui si sono succeduti, prima circumnavigando le coste del nostro bacino e poi penetrando le terre allora ancora inesplorate, marcandole enormemente con la loro cultura e le loro tradizioni. Fra tutte quelle che si sono avvicendate in Portogallo, nota a parte merita l'insediamento dei Mori, popolazione araba perlopiù di fede islamica giunta fin qui all'inizio del 700, poco dopo la morte di Muhammad nel 632, quando diedero avvio alla loro espansione in Asia, Africa ed Europa.

 

Attraccati a sud, nella piccola cittadina di Faro, già insediamento romano, partirono da qui fondando un nuovo centro storico e risalirono il Paese lasciando la loro impronta in ogni posto da cui passavano. Evora, Lisbona, Estremoz, Castelo de Vide sono solo alcuni esempi di architettura islamica che godono di grande fama ancora oggi, grazie all'inconfondibile eleganza degli intarsi e delle decorazioni di porte, pavimenti, soffitti, tappeti e finestre che caratterizzano ogni moschea, ogni fortezza, ogni abitazione. I colori caldi di questa parte di mondo si sposano alla perfezione con il freddo blu degli azulejos portoghesi, tipiche ceramiche ornamentali, anche queste probabilmente di derivazione araba. I colori pastello uniti al bianco luminoso delle facciate della maggioranza degli insediamenti creati in queste piccole cittadine medievali, agevolano il lavoro che il sole compie quando dopo ogni notte, si affaccia per fare capolino tra le dolci colline che si curvano verso l'Atlantico e quando dopo ogni giorno, malgrado tutto, scende con umile lentezza verso la "v" che formano i fianchi di questi colli. Carico di arancio e di consapevolezza, ogni sera qui il sole tramonta in modo del tutto surreale, illuminando una civiltà segnata dal tempo ma pur sempre giovane, che decanta le glorie di un tempo intrinseche in ogni singola pietra e che, mai stanca, si offre paladina a testare che il tempo passa, ma forse non passa mai.